Accessibilità web: dal 28 giugno diventa obbligo anche per le aziende private

Pubblicata il:19 Giu 2025

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Negli ultimi mesi si è parlato molto del tema accessibilità digitale, soprattutto in relazione all’entrata in vigore del European Accessibility Act, prevista per il 28 giugno 2025.
Molte aziende si sono chieste: “Il mio sito è a norma? Sono obbligato ad adeguarlo?”

Il dubbio è legittimo, anche perché le prime interpretazioni hanno generato un po’ di confusione. Oggi però, con una cornice normativa più chiara, possiamo dire con certezza che non tutte le aziende private sono obbligate a rendere il proprio sito accessibile.

Vediamo insieme quali realtà sono effettivamente coinvolte e perché, in ogni caso, conviene investire in accessibilità.

Chi è tenuto ad adeguarsi alle WCAG

L’obbligo di rendere accessibili siti e servizi digitali secondo le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) riguarda:

  • Le Pubbliche Amministrazioni, che già da anni devono garantire la piena fruibilità dei propri portali a tutti i cittadini, comprese le persone con disabilità.
  • Le grandi aziende private, ovvero quelle con un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro negli ultimi tre anni.
  • Le imprese (escluse solo le microimprese) che offrono servizi digitali ad alto impatto, come:
    • E-commerce (anche se si tratta solo di un catalogo con opzione di ordine);
    • Servizi bancari e finanziari online;
    • Piattaforme di comunicazione elettronica, come provider email, VoIP o servizi di chat;
    • Streaming e video on demand;
    • Servizi di biglietteria online per il trasporto passeggeri;
    • E-book e software per lettori digitali.

In tutti questi casi, l’accessibilità non è più una buona pratica consigliata, ma un obbligo normativo vero e proprio, con possibili sanzioni in caso di inadempienza.

Perché rendere il sito accessibile anche se non sei obbligato?

Se è vero che l’obbligo riguarda solo specifici soggetti, è altrettanto vero che l’accessibilità web resta una scelta strategica per tutte le aziende, anche in assenza di vincoli normativi.
I benefici sono evidenti:

  • una migliore esperienza utente per tutti, anche in condizioni temporanee di difficoltà (es. connessione lenta, utilizzo da mobile, ambienti rumorosi);
  • maggiore inclusività e ampliamento del pubblico raggiungibile;
  • vantaggi in termini di SEO e posizionamento nei motori di ricerca;
  • requisito premiante in bandi pubblici, gare e progetti con fondi europei;
  • rafforzamento dell’immagine aziendale, oggi più che mai legata ai temi dell’etica e della responsabilità sociale.

 

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