Certificazioni

Industria 4.0

La Legge di Bilancio 2022 ha confermato il Piano Nazionale Transizione 4.0 fino al 2025, ma con alcune modifiche. Vediamole insieme.

Volontarie, ma preziose: certificazioni e ispezioni che aggiungono valore, sicurezza e credibilità al tuo lavoro.

Cosa certifichiamo

Il Piano Nazionale Industria 4.0, rinnovato con la Legge di Bilancio 2022, mette a disposizione delle imprese una serie di incentivi fiscali per favorire l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei processi produttivi e la transizione verso un modello industriale più efficiente e competitivo.

Noi di ECO Certificazioni supportiamo le aziende in tutte le fasi del processo di verifica tecnica, fornendo servizi qualificati e riconosciuti per garantire la piena conformità ai requisiti del Piano Industria 4.0.

I nostri servizi

Noi di ECO Certificazioni ci occupiamo di due fasi fondamentali del percorso verso al Certificazione Industria 4.0:

  • Analisi Tecnica
    Eseguiamo un’analisi approfondita del bene oggetto di agevolazione per verificare il rispetto dei requisiti obbligatori e ulteriori, nonché la sua conformità ai criteri di interconnessione e integrazione richiesti.
    Questo documento è obbligatorio per i beni con valore superiore a € 300.000 e fortemente consigliato per i beni di valore inferiore.
  • Attestato di conformità
    Rilasciamo l’attestato ufficiale di conformità, documento valido ai fini fiscali che certifica il rispetto dei requisiti richiesti e può essere esibito agli organi di controllo in caso di verifica.

Siamo operativi su tutto il territorio nazionale.

Da Nord a Sud, siamo pronti ad ascoltarti. Vuoi essere richiamato?

Un nostro agente commerciale può chiamarti senza impegno.

Come ottenere le agevolazioni

Per poter accedere ai benefici previsti dal Piano, il bene oggetto di investimento deve soddisfare specifici requisiti obbligatori:

  • controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica, con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
  • integrazione automatizzata con il sistema logistico o con altre macchine del ciclo produttivo;
  • interfaccia uomo–macchina semplice e intuitiva;
  • rispondenza ai più recenti standard di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

In aggiunta, il bene può essere dotato anche di ulteriori caratteristiche che ne rafforzano la conformità, tra cui:

  • sistemi di telemanutenzione, telediagnosi o controllo da remoto;
  • monitoraggio continuo dei parametri di processo con adattività alle derive di produzione;
  • integrazione cyber-fisica tra macchina o impianto e la modellizzazione/simulazione del proprio comportamento operativo.

Supportiamo la tua azienda in tutte le fasi del processo di verifica tecnica, così da garantirti la piena conformità ai requisiti del Piano Industria 4.0.


Agevolazioni per acquisto di beni strumentali

Le agevolazioni, sotto forma di credito d’imposta, si applicano agli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali funzionali alla trasformazione digitale dei processi produttivi aziendali.

Dal 1 gennaio 2023 al 31/12/2025 (con coda fino al 30/06/2026 per beni prenotati entro il 31/12/2025) il credito d’imposta per gli investimenti in beni 4.0 (Beni Materiali), sarà così suddiviso:

  • Per spese fino a 2,5 milioni di Euro: nuova aliquota al 20%;
  • Per spese superiori a 2,5 milioni di Euro e fino a 10 mln: nuova aliquota al 10%;
  • Per spese superiori a 10 milioni di Euro e fino a 20 milioni è stato introdotto un nuovo tetto: aliquota al 5%.

Per i beni immateriali il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:

  • 20% del costo per il 2023 (con coda fino al 30/06/2024, per beni prenotati entro il 31/12/2023),
  • 15% del costo per il 2024 (con coda fino al 30/06/2025, per beni prenotati entro il 31/12/2024);
  • 15% del costo per il 2025 (con coda fino al 30/06/2026, per beni prenotati entro il 31/12/2025);

nel limite massimo annuale di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Il credito d’imposta può essere fruito in tre anni a decorrere dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni.

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